Si può utilizzare l’ozonoterapia per curare le persone risultate positive al Coronavirus. Con una lettera inviata il 24 marzo alla Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia (SIOOT), la Segreteria scientifica del Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) «ritiene opportuno» l’uso dell’ozonoterapia per il trattamento delle persone risultate positive al Coronavirus. 

Come riportato dalla Redazione Orbisphera, viene indicata la proposta del protocollo SIOOT per un possibile impiego dell’Ossigeno Ozono Terapia «nel trattamento della polmonite interstiziale da coronavirus è stata valutata attentamente da alcuni esperti dell’ISS».

«I dati effettivamente disponibili rispetto all’indicazione proposta – continua la lettera – consistono essenzialmente nella dimostrazione dell’efficacia dell’ozono nell’uccidere il virus SARS in cellule di scimmia, e nell’esperienza clinica del beneficio riscontrato in pazienti affetti da broncopolmonite».

La proposta di utilizzare l’ossigeno ozono «è supportata da centri clinici esperti nel trattamento delle polmoniti virali, l’Istituto Superiore di Sanità ritiene opportuno che il trattamento stesso possa essere effettuato, previa acquisizione del consenso informato del paziente, da medici con specifica esperienza e con la disponibilità di opportuna strumentazione, come dettagliatamente descritto nel protocollo stesso».

Nel passato anche il Consiglio Superiore di Sanità si era occupato di raccogliere elementi conoscitivi sulla problematica connessa all’uso dell’ossigeno-ozono terapia.

L’Istituto Superiore di Sanità ribadisce che «è stata accertata l’attività antibatterica ed antivirale del trattamento con ossigeno ozono nei riguardi del sangue utilizzato per trasfusione e degli emoderivati».

L’Istituto Superiore della Sanità riconosce l’ozono come virucida.

«L’attività virucida dell’ozono si esplica rapidamente in seguito a ozonizzazione. Come per molti altri prodotti usati nella disinfezione, non esistono informazioni specifiche sull’efficacia contro il SARS COV2. Di contro sono disponibili diversi studi che ne supportano l’efficacia virucida (Norovirus) in ambienti sanitari e non. Anche a basse concentrazioni, con elevata umidità, l’ozono ha una elevata azione disinfettante virucida in aria».

È quanto è scritto in un documento intitolato “Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza COVID-19: superfici, ambienti interni e abbigliamento” a firma dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Data di pubblicazione: 15 maggio 2020.

Il documento dell’Istituto Superiore di Sanità continua affermando che «L’International Ozone Association (https://www.ioa-pag.org) conferma l’efficacia dell’ozono per l’inattivazione di molti virus anche se non è a conoscenza di ricerche specifiche su SARS-CoV-2».

Il documento dell’ISS spiega che «L’ozono è un gas instabile e decade spontaneamente a ossigeno. Il tempo necessario per il decadimento dell’ozono, dipendente da temperatura, umidità e contaminazione chimica e biologica, è sempre in funzione delle concentrazioni di utilizzo».

Inoltre il documento precisa che «A livello industriale l’ozono viene generato in situ mediante ozonizzatori, che devono essere adattati di volta in volta in relazione agli spazi (dimensioni, materiali coinvolti) e ai target» e che «I generatori di ozono devono essere conformi alle direttive su bassa tensione (Direttiva 2014/35/CE), compatibilità elettromagnetica (Direttiva 2014/30/CE) e Direttiva 2011/65/CE (RoHS) sulla restrizione di sostanze pericolose».

In termini di rischi ambientali per il trattamento delle superfici, l’ISS afferma che è «al momento trascurabile, considerata l’elevata percentuale di ozono normalmente presente nell’atmosfera».

Fonte:

Redazione Orbisphera

www.orbisphera.org

Per approfondimento:

https://www.iss.it/documents/20126/0/Rappporto+ISS+COVID-19+n.+25_2020.pdf/90decdd1-7c29-29e4-6663-b992e1773c98?t=1589584239939